Eurolink ha fatto ricorso in Appello contro la decisione del Tribunale delle imprese di Roma, che lo scorso autunno, aveva negare al consorzio d’imprese con a capo Impregilo e formato da Sacyr, Condotte d’Acqua, Cooperativa Muratori e Cementisti, Cmc di Ravenna, la giapponese Ishikawajima-Harima Heavy Industries Co. Ltd. e Argo Costruzioni, il risarcimento di 700 milioni di penale per la rottura del contratto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
A gennaio del 2020 la Corte d’Appello di Roma dovrà decidere se il consorzio ha diritto o meno al risarcimento che, in caso di accogliemento, sarà a carico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dello Stretto di Messina spa.
La stessa società Stretto di Messina spa. ha da tempo chiesto oltre 325 milioni di euro per gli oneri sostenuti per lo sviluppo del progetto.
Nel 2013, il governo Monti aveva bloccato la grande opera.